Un minerale può essere definito pietra preziosa solo se possiede alcune ben determinate caratteristiche. Deve essere trasparente, sufficientemente duro e sufficientemente raro. Il diamante è considerato da sempre il re delle gemme, proprio perché soddisfa appieno tutte queste caratteristiche.
Tuttavia non tutto il diamante grezzo estratto è di qualità tale da poter essere tagliato e montato su gioielleria come gemma. Infatti oltre il 70% di tutti i diamanti estratti oggi viene impiegato per usi industriali. Una produzione – quella del diamante – che interessa attualmente soprattutto Australia, Botswana, Russia, Sud Africa, Canada e Repubblica democratica del Congo (ex Zaire).
Le caratteristiche uniche del diamante
Di certo le sue caratteristiche naturali e per così dire “tecniche” sono importantissime per definire la sua preziosità e quindi spiegare il fascino che esercita da sempre come pietra preziosa per gioielli.
- La durezza del diamante è la sua qualità principale, il diamante ha l’eccezionale capacità di resistere alla scalfittura o ai graffi. Ma attenzione! Non si tratta della capacità di resistere alla rottura, che è misurata da un altro indice, quello di tenacità. La durezza del diamante è tutt’altra cosa. Infatti un diamante si può rompere, altrimenti sarebbe anche impossibile tagliarlo.
- L’incredibile capacità di restituire la luce, se tagliato con le giuste proporzioni. Il taglio crea il famoso effetto “brillante”, il cosiddetto “fuoco” della pietra, grazie al particolare indice di rifrazione.
- La purezza del diamante. La sua composizione chimica è fatta di un solo elemento (il carbonio) con struttura cristallina appartenente al sistema cubico, o isometrico, che ha il più elevato livello di simmetria di tutti e sette i sistemi cristallini esistenti.
- Le varietà di colori estremamente rare come il blu, il rosso o il rosa, ma anche il giallo (meno raro ma altrettanto bello) fanno dei diamanti una materia prima davvero affascinante per l’alta gioielleria.
Questa esclusiva gemma ha però qualcosa in più, qualcosa che va oltre la sua bellezza e i suoi pregi naturali.
Ma che cosa rende davvero speciale il diamante?
C’è un altro aspetto che rende il diamante ancora più affascinante. Così come tutte le gemme naturali il diamante racchiude in sé un elemento fondamentale: il tempo.
Le condizioni estremamente particolari di alta temperatura (circa 1300°) e alta pressione (circa 70.000 atm) necessarie alla sua formazione, a circa 130/200 chilometri sottoterra, si sono verificate tra 3 e 1,5 miliardi di anni fa. La formazione della nostra particolare “astronave” – il pianeta terra – risale a poco più di 4,5 miliardi di anni fa. Se a ciò aggiungiamo il fatto che per cristallizzare nel modo giusto e arrivare fino a noi sono state necessarie violente eruzioni vulcaniche che hanno spinto i cristalli in superficie alla velocità di 1.200 km/h, circa 1,5 milioni di anni fa, possiamo affermare che quando teniamo tra le mani un diamante teniamo tra le mani la storia del nostro pianeta!
Certo si può affermare la stessa cosa per altre gemme naturali come, ad esempio, lo zircone o i corindoni, ma proprio le particolari condizioni di formazione e la capacità di mantenere inalterate le sue caratteristiche fanno del diamante una sorta di macchina del tempo perfetta e unica nel suo genere.